Un istante di smarrimento, una piccola vertigine… questo l’effetto di una telefonata inattesa che trasforma in carne e sangue qualcuno che non avrei mai pensato di conoscere.
E’ qualcosa cui non sono abituato: scrivo in diverse mailing list e nel corso degli anni ho costruito un discreto insieme di conoscenze “virtuali”. Tuttavia solo di rado è capitato di poter dare un volto ad un indirizzo email.
Questa è una di quelle volte.

E’ una ragazza brillante, acuta, interessante. Ha la risposta pronta, un bel modo di scherzare, un sacco di interessi. E’ in vacanza, e passa per Genova: mi chiama per vederci.
Mentirei se dicessi che la parte maschile che è in me non ha proiettato chilometri di film a luci rosse, ma sarei altrettanto disonesto se non dicessi che ero sinceramente curioso di vedere in faccia questa ragazza che mi ha tenuto testa tanto facilmente in chat per mesi.

E’ una splendida giornata di sole. Quanto arrivo al luogo dell’appuntamento è lei a vedermi, mi trattiene un attimo prima che io passi oltre a passi lunghi e distesi con lo sguardo lontano, teso a cercare proprio lei.
Vederla è come un calcio in piena nuca.
Un viso acqua e sapone, solo un’ombra di trucco, minuta di statura ma estremamente sexy… e due occhi in grado di illuminare a giorno uno stadio.

La accompagno in giro per Genova, mi improvviso cicerone sebbene la mia conoscenza della città in cui vivo sia tutto sommato piuttosto superficiale. Mentre passeggiamo la osservo, alterna accelerazioni da bimba curiosa a passi più studiati.
Parliamo, ridiamo, scherziamo… Per la prima volta da tanto tempo, mi accorgo di essere sereno, senza particolari preoccupazioni; in effetti ho pensieri solo per lei, e non ricordo che mi fosse mai capitato prima.

Ci salutiamo a sera. Viviamo in città lontane, so che difficilmente la rivedrò. Un casto bacio da amici, la strada verso casa accompagnato dal profumo di un pomeriggio felice…
…E mentre cammino sorprendo una lacrima scorrermi su una guancia.

Mandi.