In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccit?,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

 

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perch? coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

 

Libert? l’ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

 

Libert? l’ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.

 

E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

 

Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.

 

Uno dei musicisti che hanno avuto piu’ peso nella mia formazione personale e’ senza dubbio Fabrizio De Andre’, e uno dei miei dischi preferiti e’ altrettanto sicuramente “Non al denaro non all?amore ne al cielo“, tratto dall?Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters.
L’auspicio e’ che tutti voi lo abbiate. La speranza che lo abbiate almeno sentito. In caso contrario, il consiglio e’ di provvedere, magari anche solo scaricandolo da Internet: Faber, da dove si trova adesso e con le idee anarchiche che gli saltellavano in testa da vivo, credo non se la prendera’…

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2 Commenti a “Il Suonatore Jones”


1
Il 20 ottobre 2007 alle 13:07, pensolento ha scritto:

Personalmente mi piacciono moltissimo “Un Medico”, “Un Ottico” e, of course, “Un Blasfemo”. Restando a quel periodo preferisco, per?, “Storia di un Impiegato”.
Io i dischi preferisco comprarli (quando posso e se lo meritano). Riguardo alle possibilit? offerte da Internet Ian Gillan ha detto (pi? o meno):”Aumenta la conoscenza, si perde la poesia”. Sono d’accordo, io ho comprato pure
“Bananas”! (“Rapture of the deep” non ce lo proprio fatta, ma non lo scarico neanche; a me piacciono “i” Deep Purple!).


2
Il 26 maggio 2008 alle 21:33, martino ha scritto:

Anche se me ne sono accorto solo oggi, fa piacere anche a me rilasciare un commento in proposito. De Andr? l’ho scoperto all’et? di 13 anni e, in un epoca dove non esisteva ancora Internet n? tantomeno gli MP3, avevo dovuto naturalmente comprare le varie musicassette o, quando volevo “esagerare” compravo gli LP in vinile. Di “Non al denaro…” ho ancora appunto il disco 33 giri originale ma, visto il mutare dei tempi, devo ammettere che non lo ascolto pi? sotto questa veste, ma come per ogni altro album, mi sono procurato i pi? moderni CD. Per quanto mi riguarda non riesco a stilare una scaletta, ritengo che ogni opera di De Andr? sia un qualcosa di unico e di straordinario, ma forse, se Fabrizio fosse ancora vivo non la penserebbe cos?…! Caro Grigiofumo, credo che per me la sua musica e le sue poesie hanno avuto molto peso nella mia formazione personale.

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