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Scrivere qualcosa su un album, un libro o un film realizzato da un artista tanto affermato quanto lontano dalle proprie frequentazioni e’ relativamente facile; nessun coinvolgimento, solo il mio gusto contro il suo lavoro.
Stavolta, pero’, questi ragazzi li conosco, e scriverne mi da una strana sensazione.
Intendiamoci, non immaginatevi me e loro al bancone del bar con una birra davanti una sera si e una no; semplicemente, una volta alla settimana gioco a pallone con uno di loro, e c’e’ stato un tempo in cui si divideva la stessa sala prove.
Il genere che suonano e’ Bluegrass; ci vuole un bel po’ di passione per portare avanti per 30 anni un tipo di musica che in Italia e’ di nicchia, per usare un eufemismo; ma i RedWine questa passione ce l’hanno, e nel nuovo disco, Winter’s come and gone, viene fuori tutta, fresca e spumeggiante.
Non sono un esperto di questo tipo di musica ma questo disco e’, a mio parere, uno di quegli album che messi in shuffle possono girare tre volte senza stancare mai chi ascolta; le sonorita’, nel pieno rispetto del genere, sono squillanti e ricche di vitalita’ anche nei brani piu’ lenti (come Two Ways to Fall, che sento particolarmente vicina).
Da segnalare la presenza di un pezzo in italiano, una versione de Il cielo d’Irlanda, canzone resa famosa da Fiorella Mannoia, ma composta da Massimo Bubola.
Insomma, dopo diverse ore d’ascolto non posso che condividere il messaggio espresso del brano che da’ il nome all’album; si direbbe proprio che l’inverno abbia definitivamente lasciato spazio alla primavera, per i RedWine.
Nota per i Genovesi (e zone limitrofe): il 28 Febbraio al Teatro della Gioventu’ ci sara’ la presentazione del disco ed il festeggiamento dei primi 30 anni di attivita’ della band, con numerosi ospiti di rilievo, come Beppe Gambetta, Paolo Bonfanti e Massimo Bubola… Fate un po’ voi, eh?
4 Commenti a “Winter’s come and gone”
Spettacolo accattivante, ottima musica in splendida compagnia. Grazie a tutti.
ma ecco!
arrivo sempre tardi… non solo ho finalmente visitato il blog con … quanto… un semestre di ritardo?… ma ero gia’ pronta a venire al concerto… peccato che sia il 6 di marzo…. ufi…
Evabbe’, dai, ti perdoniamo … ma solo perche’ sei tu 
Besitos, Fu
Non posso mancare ad una appuntamento… immancabile, perci? ci sar?!! Ciao, a giove!