Bi-Bip.
Un Sms inatteso, incredibile.
Max non c’e’ piu’.
 

Conobbi Max come tutti gli appassionati di musica Genovesi, dalla platea.
Erano gli anni ‘90, e tra i principali animatori della scena musicale c’era lui, con quel suo stile che richiamava i songwriters americani eppure cosi’ personale.
Ricordo il suo sguardo sorpreso quando gli chiesi di autografarmi “Al Centro del Temporale”, il CD della sua band di allora, La Rosa Tatuata.
 
Poi, chissa’ come, mi ritrovai a dividere la saletta con lui, ed ebbi la possibilita’ di conoscerlo meglio. Fu cosi’ che scoprii il lato umano del musicista che tanto apprezzavo; una persona squisita, semplice, disponibile, gentile, in grado di mettere a proprio agio chiunque.
 
Non abbiamo mai suonato insieme. Sono certo che sarebbe bastato chiedergli di suonare una volta in saletta per vederlo sorridere ed imbracciare la chitarra; ma io sono un musicista mediocre, ed avevo la sensazione di abusare della sua disponibilita’ chiedendogli di suonare con me.
 
Pero’ dividere un palco con lui era un mio piccolo sogno; e pensavo che il giorno in cui sarei stato in grado di reggergli la linea di basso – anche solo per un pezzo – sarebbe arrivato, prima o poi.
 
Un castello in aria del quale non ho ancora la forza di rimuovere le macerie.
Maledizione, Max, non sono pronto a salutarti, nessuno di noi lo e’.
Ci manchi gia’ infinitamente.
 
Ciao, e grazie di tutto,
Fulvio.

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