Alla mostra inaugurale della nuova sede della Fondazione Museion di Bolzano i numerosissimi visitatori accorsi hanno trovato, posizionata all’ingresso presso le biglietterie, una scultura di Martin Kippenberger.
Il lavoro si chiama “Zuerst die Füsse” (Prima i piedi), ma e’ stato immediatamente ribatezzato “La rana crocifissa”.

Non si tratta di un lavoro nuovo: risale al 1990 ed e’ stato esposto al Tate Modern e alla galleria Saatchi di Londra.
In precedenza non aveva mai innescato nessun tipo di polemica; questa volta, invece, ha sollevato un vero vespaio.
 
I primi a lanciare strali contro il povero batrace sono stati il vescovo Wilhelm Egger ed il Presidente della regione Franz Pahl, ai quali ha fatto eco il Vaticano, che in una lettera a nome del Papa auspica che il Consiglio di Amministrazione del Museion decida di rimuovere la scultura.
 
Si sono viste le definizioni piu’ disparate: “opera di blasfemia”, “disgustoso oggetto trash che turba molte persone”, “mancanza di rispetto”, “invito a riflettere sulla sofferenza” e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
 
Personalmente, trovo quella scultura ridicola. Non brutta, non blasfema, non offensiva: molto piu’ semplicemente ridicola. Mi ricorda Demetan, il protagonista di uno dei piu’ insulsi cartoni animati della mia infanzia… o anche una Ranopla’, una di quelle sorprese “una su cinque” che si trovavano negli ovetti kinder proprio negli anni in cui essa e’ stata realizzata.
 
In virtu’ di questo, cio’ che mi infastidisce della vicenda non e’ il fatto che il Vaticano ci abbia messo becco. Per quanto trovi strano che il Papa non abbia nulla di piu’ importante da fare che dedicarsi ad una scultura, credo che non ci sia nulla di scandaloso nel fatto che si sia mosso; in altre occasioni ed altri contesti la chiesa romana ed il suo gregge di pecore belanti hanno fatto sfoggio di arroganza ed ottusita’ molto maggiori.
 
Cio’ che trovo fastidioso e’ invece la facilita’ con cui una cosa tanto ridicola ha creato un’occasione di scontro tra integralisti: da un lato quelli che vedono nel povero ranocchio un atto blasfemo e intollerabile, dall’altro coloro che puntano il dito contro la chiesa e le presunte dinamiche di stampo fascista e reazionario che la starebbero muovendo…
…E nessuno che armato di semplice senso estetico abbia detto quanto fa ridere la scultura.
 
Ma si sa, io non capisco un cazzo ne’ di religione, ne’ di arte…

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