E’ da molto che non scrivo più. Nè qui, ne altrove. E la ragione è che fatico a trovare tempo, per ragioni che non dipendono da me, purtroppo.
 
Ma due giorni fa mi arriva una richiesta di amicizia da un vecchio collega del quale avevo un po’ perso le tracce…
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Scrivere qualcosa su un album, un libro o un film realizzato da un artista tanto affermato quanto lontano dalle proprie frequentazioni e’ relativamente facile; nessun coinvolgimento, solo il mio gusto contro il suo lavoro.
 
Stavolta, pero’, questi ragazzi li conosco, e scriverne mi da una strana sensazione.
 
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Si pu? dire chezzo in questo blog?

 

Te’, beccatevi l’apoteosi del trash!!

 



 

Dato che questo blog fa schifo, nel caso non si vedesse il video, andate qui


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Di recente qualcuno mi ha scritto per chiedermi come mai quando escono i post non hanno mai la data del giorno.

All’inizio pensavo che nessuno se ne sarebbe mai accorto, ma avrei dovuto capire che invece era solo questione di tempo quando uno di voi s’e’ preso la briga di sommare le percentuali nei risultati dei sondaggi… evidentemente ho un pubblico di nerd ^_^

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Sara’ capitato a tutti voi di leggere un libro consigliato con veemenza da qualcuno e rimanere delusi a causa delle altissime aspettative che questo ha creato in voi; per questo, nel consigliarvi Norwegian Wood – Tokyo Blues di Haruki Murakami rimarco il fatto che l’impatto emotivo che il romanzo ha avuto su di me potrebbe non essere altrettanto profondo su di voi: io lessi il libro in un momento particolare e spinto da una persona particolare.

Il risultato di tutto questo si puo’ riassumere in termini matematici – forse aridi ma estremamente espliciti – dicendo che senza di esso la mia vita non convergerebbe.

Chiarito questo, ritengo si tratti di un libro che non puo’ lasciare indifferenti.

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Brufolazzi, tapparella giu’ e poltiglia piu’ ascella purificata: ti ricordi che meraviglia la festa delle medie?

“Tu non vieni”.
Non importa, sai, ci avevo judo. Ma se serve vi porto i dischi cosi’ potrete ballare i lenti…
“Porta pure ma non entri”.
Ma perche’ siete cosi’? Io che credevo, io che speravo. Partecipero’, mi autoinvitero’, dannata festa delle medie.

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Il romanzo narra la storia di Rob Fleming, un trentacinquenne appassionato di musica e proprietario di un negozietto specializzato in dischi rari in vinile (Championship Vinyl).

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In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccit?,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

 

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perch? coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

 

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